Ecco quanto dura la convalescenza dopo un intervento di circoncisione per curare la fimosi

Quando si soffre di fimosi e ci si rivolge a uno specialista per sapere come curarla, è molto probabile che venga consigliata la rimozione chirurgica del prepuzio, ovvero la circoncisione.

Questa operazione è un intervento di routine svolto ogni giorno su tantissimi uomini e i medici tendono a sottolineare che non ci sono grandi rischi di complicazioni per la salute del paziente. Tuttavia è pur sempre un trattamento invasivo che richiede un decorso post-operatorio durante il quale vanno presi dei precisi accorgimenti in modo da non compromettere la guarigione della ferita.

In questo articolo spiegheremo in cosa consiste la circoncisione e cosa bisogna fare durante la convalescenza. Illustreremo, poi, un altro rimedio non invasivo con il quale è possibile eliminare la fimosi senza sottoporsi ad alcun intervento chirurgico.

Circoncisione: come viene praticata e quanto costa

La circoncisione è un intervento di routine che può essere effettuato anche in anestesia parziale, o locale, iniettando l’anestetico alla base del pene e, se necessario, sedando il paziente.

Una volta che il farmaco inizia a fare effetto, viene praticata un’incisione circolare della pelle che ricopre il glande con un bisturi in metallo, un laser chirurgico o un elettro-bisturi. Quindi il prepuzio viene rimosso usando, all’occorrenza, anche le forbici chirurgiche.

La ferita, poi, viene chiusa con dei punti di sutura riassorbibili o con un adesivo chirurgico. Infine viene applicata una medicazione semi-compressiva in modo da ridurre il gonfiore post-operatorio. Talvolta viene messa della vaselina sul pene prima di bendarlo, così da evitare che si appiccichi alla garza.

Il costo della circoncisione varia in base alla struttura presso la quale viene effettuata. Gli ospedali pubblici e i centri sanitari convenzionati consentono di sottoporsi a questo intervento pagando un semplice ticket. Il resto dell’importo è coperto dal Servizio Sanitario Nazionale.

Se si sceglie una struttura privata, invece, è necessario farsi carico dell’intero costo della circoncisione e pagare una cifra che può superare i 1500 euro.

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Decorso post-operatorio: cosa fare per guarire rapidamente dopo la circoncisione

Nei primi giorni successivi alla circoncisione il pene può gonfiarsi e diventare livido. Sentire dolore ai genitali non è affatto raro. Questo sintomo può essere alleviato assumendo degli analgesici come l’ibuprofene e il paracetamolo.

Durante la fase di convalescenza è importante seguire scrupolosamente le indicazioni mediche fornite al termine dell’intervento. Probabilmente verrà consigliato di cambiare regolarmente la medicazione nei primi giorni che seguono l’intervento. Questa procedura va effettuata facendo estrema attenzione a non strappar via la garza in modo brusco perché il sangue raggrumato potrebbe farla appiccicare al pene.

Dopo una settimana o poco più i punti di sutura dovrebbero cadere da soli. A quel punto, se il medico curante è d’accordo, è possibile rimuovere definitivamente il bendaggio, scegliendo con cura la biancheria intima in modo da non comprimere eccessivamente i genitali. Per ridurre la sollecitazione del pene causata dalle erezioni involontarie è consigliabile tenerlo con la punta verso l’alto, soprattutto durante il sonno.

Di norma la ferita guarisce completamente entro un mese. Durante questo periodo è opportuno astenersi dai rapporti sessuali, dalla masturbazione e da qualunque altra attività che richiede grossi sforzi fisici o che possa sollecitare eccessivamente i genitali.

Rimedi per la fimosi: è possibile curarla senza la chirurgia?

La circoncisione può essere un rimedio poco gradito a causa del suo costo, della sua invasività e della lunga convalescenza necessaria alla guarigione completa. Per questo tanti uomini che soffrono di fimosi potrebbero preferire altri trattamenti non chirurgici.

Talvolta per curare il restringimento del prepuzio si consiglia di praticare la ginnastica prepuziale, un esercizio che consiste nella scopertura del glande praticata quotidianamente allo scopo di distendere gradualmente l’anello fimotico. Questa manovra va effettuata con molta delicatezza. Ritrarre il prepuzio esercitando troppa forza, infatti, può causarne il danneggiamento e aggravare la fimosi.

La ginnastica prepuziale non è molto efficace e consente di ottenere risultati positivi solo quando il restringimento fimotico è lieve (fimosi non serrata). Nei casi più severi (fimosi serrata) questo esercizio è praticamente inutile.

Esiste, però, un’alternativa non invasiva in grado di curare tutte le forme di fimosi, comprese quelle più gravi, in modo rapido e indolore e con ottimi risultati: è Phimostop, l’unico rimedio non chirurgico davvero efficace contro questo disturbo.

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In conclusione

Abbiamo spiegato quali accorgimenti adottare durante il decorso post-operatorio successivo alla circoncisione per far sì che la ferita guarisca completamente senza correre il rischio di complicanze. Questo intervento è il rimedio più diffuso contro la fimosi ma può essere poco allettante per chi non apprezza l’idea di doversi sottoporre a un’operazione chirurgica.

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