La fimosi è una condizione che non concede molto spazio a fraintendimenti e i segnali che caratterizzano il suo insorgere sono chiari. Scopri quali sono.
Quando un uomo si ritrova nella spiacevole condizione di non riuscire a compiere una manovra come scoprire il glande è perché presenta una fimosi. Questa dinamica non è così rara e sono tante le persone che ogni anno devono fare i conti con essa e affrontarla con una cura.
Alcuni uomini però non riescono a capire subito quando una fimosi si sta formando sul pene e trascurandola vanno incontro ad alcuni rischi. Scopriamo di più sull’argomento.
La fimosi e i suoi sintomi.
La fimosi è per definizione un’alterazione della parte finale del pene che consiste in un restringimento del prepuzio. Tale occlusione non permette alla pelle di scivolare all’indietro e scoprire il glande, determinando diversi disagi.
In relazione alla gravità del restringimento si possono individuare due forme di fimosi:
- la fimosi serrata;
- la fimosi non serrata.
La fimosi serrata è la forma più seria e invasiva in quanto preclude la possibilità di scoprire il glande sia quando il pene è eretto sia quando è a riposo, mentre la fimosi non serrata si ha quando il glande non si scopre da solo in erezione ma la manovra è eseguibile col pene flaccido.
I sintomi più classici di questa condizione sono naturalmente a livello visivo la constatazione del fatto che il prepuzio attui un’occlusione sul glande, e a livello di percezione un certo dolore nei tentativi di scoprire i glande aiutandosi con le dita (manovra peraltro molto pericolosa in presenza di fimosi) o durante l’erezione.
Per quanto questa problematica possa esser presente fin dalla nascita non esistono spiegazioni scientifiche che dimostrino il motivo per cui un pene nasca fimotico, mentre sono note le cause che fanno si che una fimosi si manifesti in maniera acquisita, cioè in un momento qualsiasi della vita. Esse sono principalmente:
- degli stati infettivi come la balanite, la postite o la balanopostite;
- patologie che colpiscono i tessuti dei genitali;
- lesioni alla pelle del prepuzio o alla mucosa del glande.
Tutte queste situazioni possono capitare potenzialmente a chiunque, perciò è molto importante saperle riconoscere e rivolgersi subito a un medico per intervenire prima che queste possano degenerare in fimosi, poiché dalla sua formazione derivano diversi problemi.
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Le conseguenze della fimosi.
Quando una fimosi insorge nella vita di un uomo non lo fa certo senza disturbare. Sono diverse le conseguenze negative che derivano da questa alterazione del pene, specie quando è nella sua forma più estesa ovvero quella serrata.
Un soggetto colpito da fimosi serrata nelle peggiori casistiche può riscontrare problemi nella minzione e quindi avere difficoltà e dolore nell’atto di urinare e conseguentemente anche nell’eiaculazione.
Questi segnali sono da cogliere tempestivamente poiché è molto importante avere subito un consulto medico. Trascurarli significherebbe andare incontro a complicazioni come la stenosi uretrale e l’infezione delle vie urinarie.
Altrettanto rapida deve essere una consulenza urologica nel caso in cui l’occlusione determinasse l’impossibilità di apportare al glande e al prepuzio una corretta igiene intima, in quanto il ristagno di urine e smegma favorisce la proliferazione batterica e quindi la possibilità di contrarre infezioni.
Una delle conseguenze che impattano maggiormente sulla vita di un uomo con la fimosi riguarda il fatto che si possono avere rapporti decisamente condizionati in negativo da tale dinamica. L’erezione infatti è già di per sé dolorosa quando il prepuzio non scorre e stringe il glande, ma il rapporto può esserlo di più per via dello sfregamento.
Questo dolore, sommato all’ansia di perdere l’erezione o di riportare lesioni o rotture dei tessuti genitali, rende davvero complicato godere al meglio della vita sessuale. Ma un rischio serio che si corre durante un rapporto con la fimosi è quello di forzare la scopertura del glande e procurarsi una parafimosi.
Questa ha luogo quando il prepuzio rimane bloccato sotto il glande, e come certamente immagini ciò non è un bene. La pressione dell’anello fimotico infatti applica una strangolatura al glande impedendo che il sangue scorra ed è necessario un intervento rapido per evitare il peggio, cioè la necrosi ischemica o la cancrena.
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Come affrontare la fimosi.
Per curare in maniera responsabile la fimosi è sempre opportuno evitare il fai da te ma rivolgersi ad uno specialista come l’urologo.
Dopo una sua valutazione potrai concordare con lui la cura che fa al caso tuo e potrai optare principalmente per tre metodi:
- l’operazione chirurgica;
- la cura farmacologica;
- Phimostop.
L’operazione maggiormente eseguita in questi casi è la circoncisione, che consiste nella rimozione del prepuzio. Ha il vantaggio di risolvere il problema per sempre ma richiede tempistiche lunghe o costi alti in base al tipo di struttura sanitaria in cui la si fa, e una fase di convalescenza che costringe ad assentarsi dal lavoro e dall’attività sportiva.
La terapia farmacologica non ha garanzia risolutiva in quanto l’applicazione di una pomata sul prepuzio non sempre ottiene l’effetto di ammorbidire la pelle in maniere sufficiente ad eliminare la fimosi.
Phimostop per questo motivo rappresenta la miglior soluzione non chirurgica per combattere la fimosi in quanto non è invasivo (potrai recarti normalmente a lavoro o a fare sport) e garantisce un risultato soddisfacente poiché sfrutta la naturale predisposizione della pelle a dilatarsi quando è posta sotto pressione.
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